.

[...]Perché non sono di per se stessi i banchetti, le feste, il godersi fanciulli e donne, i buoni pesci e tutto quanto può offrire una ricca tavola che fanno la dolcezza della vita felice, ma il lucido esame delle cause di ogni scelta o rifiuto, al fine di respingere i falsi condizionamenti che sono per l'animo causa di immensa sofferenza. Di tutto questo, principio e bene supremo è la saggezza, perciò questa è anche più apprezzabile della stessa filosofia, è madre di tutte le altre virtù. Essa ci aiuta a comprendere che non si dà vita felice senza che sia saggia, bella e giusta, né vita saggia, bella e giusta priva di felicità, perché le virtù sono connaturate alla felicità e da questa inseparabili[...] (Epicuro, Lettera a Meneceo)

domenica 20 marzo 2011

# Esposizione etnografica delle Regioni per celebrare l'Unità d'Italia

Una grande esposizione allestita alle porte della capitale per festeggiare l'anniversario dell'Unità d'Italia si rivela come una piacevole occasione per compiere un affascinante viaggio attraverso le varie anime del nostro paese.

Si tratta del complesso espositivo realizzato a Roma in grande stile da architetti e artisti di assoluto primo piano - aperto al pubblico da aprile a settembre - e che si sviluppa attorno ad uno sfarzoso nucleo centrale dominato da maestosi edifici costruiti all'occorrenza, quali il "Foro delle Regioni", il Palazzo delle Feste o il Palazzo delle Arti, dotati di teatri, sale e ampi spazi per i vari eventi celebrativi.
A fianco di questi, sono stati realizzati in gesso e cartapesta grandi e scenografici padiglioni, ognuno raffigurante, rigorosamente in scala 1 a 1, edifici e monumenti storici di ognuna delle regioni d'Italia, a rappresentarne i rispettivi patrimoni artistici ed architettonici. Per esempio il padiglione umbro è una fedele riproduzione del Palazzo dei Priori di Perugia, mentre quello emiliano del Castello Estense di Ferrara.
I padiglioni sono stati affiancati da "gruppi etnografici", ovvero riproduzioni altrettanto maestose e fedeli di elementi tipici delle varie realtà regionali - come i Trulli per la Puglia, i Nuraghe per la Sardegna, i casali maremmani per la Toscana o anche, per il Lazio, l'imponente nave romana del lago di Nemi, alta 13 metri - e da scorci di 11 città italiane, tra cui spiccano un intero canale veneziano con tanto di gondole, il portichetto di Monte Frumentario con la Stalletta di San Francesco a simboleggiare Assisi, e per Napoli la ricostruzione di un angolo del quartiere di Santa Lucia con pizzeria e burattinaio.
Va rimarcato che sono state le singole regioni a finanziare di tasca propria le spese necessarie alla realizzazione di tutte le riproduzioni a grandezza naturale, e d'altronde vien da sé che era interesse di ognuna di loro quello di veder il proprio patrimonio storico-artistico rappresentato e valorizzato nel migliore dei modi.
Ma l'esposizione per l'Unità d'Italia è stata dotata anche di una "mostra etnografica" articolata in due diversi palazzi: il primo è dedicato all'esposizione dei costumi e delle maschere tipici delle varie tradizioni locali, mentre nel secondo, nel Palazzo delle Scuole, è stata allestita un'ampia rassegna dedicata alle arti e ai mestieri d'Italia, con collezioni che spaziano dall'oreficeria agli oggetti di vita pastorale, dai presepi ai dolci tradizionali, dai merletti alle ceramiche, dai mobili alla coltelleria.

Questo vero e proprio Luna park dell'Unità d'Italia (tra le varie attrazioni si contano anche le montagne russe e lo scivolo acquatico) sembra essere stato concepito per sottolineare come la forza dell'unità nazionale sia proprio nel prezioso e variegato contributo che ogni regione può conferirle in termini di patrimonio storico-culturale, di arti e professioni, di conoscenze tecniche, di usi e costumi...Il che è tutt'altro che un aspetto simbolico, ma anzi forse è il dato sostanziale su cui riuscire a costruire un forte sentimento d'appartenenza alla patria basato su un saldo legame tra le diverse componenti, distinte e preservate, ma integrate e al servizio del bene comune della nazione.
Insomma visti i tempi, vista la relativa giovane età della nazione italiana, visto il perenne scontro tra forze centrifughe e forze centripete, e vista anche la necessità di una formula che potesse essere la più coinvolgente possibile per il popolo, sembra evidente che una siffatta esposizione sia stata concepita per aspirare ad essere il fulcro delle celebrazioni per il cinquantenario dell'Unità d'Italia.
Cosa? ...c'è un errore?
No, non mi pare...
No, no.. non c'è nessun errore..
Che dici? Come? Dovevo dire centocinquantenario?
E perché mai? Io sto parlando dell'imponente Esposizione etnografica e regionale organizzata a Roma in zona Piazza d'Armi, nell'area dove oggi sorgono i quartieri Prati e Vittoria, per il cinquantenario dell'Unità d'Italia del 1911. Roba di 100 anni fa, niente a che vedere con le celebrazioni dei giorni nostri. Roba obsoleta, di cui evidentemente non c'è più bisogno.

Il Palazzo delle Feste circondato dai padiglioni regionali: sulla sinistra si staglia la torre del padiglione marchigiano, mentre sulla destra, parzialmente coperto dalle colonne, si intravede quello lombardo. Sullo sfondo Monte Mario.
(Immagine Mibac - Istituto Centrale per il catalogo e la Documentazione)


Vedi altre bellissime immagini qui, qui e qui, oppure, dal 9 al 17 aprile 2011, presso il Museo archivio di fotografia storica, in Via di San Michele 18, Roma.


2 commenti:

  1. salve a tutti, sto cercando informazioni e immagini relative in particolare al Padiglione della Pesca della esposizione del 1911. Ho già condotto ampie e soddisfacenti ricerche in merito, ma se qualcuno si ritrovasse curiosità o immagini non pubblicate sarebbe davvero un aiuto!grazie

    RispondiElimina
  2. salve a tutti, sto cercando informazioni e immagini relative in particolare al Padiglione della Pesca della esposizione del 1911. Ho già condotto ampie e soddisfacenti ricerche in merito, ma se qualcuno si ritrovasse curiosità o immagini non pubblicate sarebbe davvero un aiuto!grazie

    RispondiElimina